Sono stata stilista, costumista e creativa a Roma, ho trascorso una grossa fetta della mia vita adulta in America Latina, e dal 2007 passo lunghi periodi in Africa lavorando con organizzazioni umanitarie come Medici Senza Frontiere.
Sono andata in Guinea durante l'ebola, in Malawi dopo l'inondazione, in Sud Sudan mentre c'era la guerra, in Burundi per capire il perché di tanta violenza sulle donne e in molti altri posti dove ho imparato a ridimensionare le priorità e le necessità della vita. A ballare con le donne, a giocare con i bambini, a immergermi nei colori della foresta e dei mercati, ma soprattutto a condividere, a fare squadra e a capire che si può sempre ricominciare e rimettersi in gioco, che il momento giusto può e deve essere oggi!
WAXMORE nasce per combinare tutto questo e renderlo visibile e concreto in prodotti belli, che portino gioia, pensati, creati e realizzati artigianalmente. Ma proprio come l'Africa, ogni oggetto cela storie, competenze, frammenti di vita e lavoro del team, che si condividono e ricompongono in un puzzle continuo che meticcia stoffe e modelli.
WAXMORE nasconde una formazione professionalizzante di moda, taglio e cucito, pensata per alcuni richiedenti asilo ospiti dei Centri di Accoglienza di Firenze e Prato, intrappolati nel limbo del non essere che è l'attesa della risposta dell'asilo politico o umanitario, un'opportunità per dare un senso al viaggio migratorio intrapreso e poter impegnarsi a pensare e disegnare un progetto, a intravedere il futuro.
Infine WAXMORE nasce per allegria, per portare e cercare a Firenze i colori dell'Africa, la forza, l'energia e la gioia di vivere, per portare tutto quello che ho visto e imparato nel mio mondo, a Firenze. Perché l'Africa non è solo violenza, epidemie ed emergenze umanitarie, è un mondo da scoprire ricco di creatività, di segreti e storie, molte delle quali si nascondono tra le pieghe di un boubou o tra i disegni dei wax.